L’esercizio “Tre Orizzonti” rappresenta una delle novità più recenti nell’ambito degli Studi di Futuro. La metodologia sviluppata e portata avanti da -skopìa si rifà alla teoria di Bill Sharpe raccontata all’interno del libro “The Patterning of Hope”.
L’idea che sta alla base di questo metodo è spostare la semplice visione monodimensionale e lineare del tempo che si protende verso il futuro, verso un punto di vista tridimensionale in cui si diventa consapevoli della specificità di ogni orizzonte nel rapporto tra futuro e presente.
L’esercizio di futuro “Tre Orizzonti” serve a definire strategie per affrontare un futuro identificabile attraverso un discorso creativo sui diversi possibili approcci al futuro e instaurando un dialogo costruttivo all’interno di un’organizzazione tra tre "ruoli" metaforici:
Come per ogni esercizio di futuro è indispensabile stabilire il focus e l'orizzonte temporale. Per slegarsi dai preconcetti e dal modo di pensare lineare, è consigliabile utilizzare una finestra temporale di almeno 15/20 anni.
Il Tre Orizzonti può essere visto come una rappresentazione di tre specifiche relazioni tra presente e futuro, tre orizzonti appunto.
Il primo orizzonte (H1) descrive, attraverso un elenco di aspetti che sono oggi prevalenti, il presente e quello che ci si potrebbe aspettare se si continuassero a reiterare gli stessi comportamenti.
Il terzo orizzonte (H3) è la visione futura. Porta nuovi modelli, nuovi modi di vivere e lavorare che si adattano al meglio ai bisogni e alle opportunità emergenti. È un lavoro creativo e di immaginazione che permette di allontanarsi dal modo di pensare quotidiano per esplorare come potrebbero essere le cose ed aprirsi a nuove idee.
L’orizzonte due (H2) è detto anche di transizione in quanto si comincia a vedere lo sviluppo di “semi di futuro” già presenti in H1 che, se promossi in maniera adeguata e corretta, possono condurre alla visione di H3.
Nella sua applicazione concreta l’esercizio Tre Orizzonti si svolge in due fasi. In un primo momento il team di lavoro è impegnato nella cosiddetta mappatura degli orizzonti, ovvero nel descrivere il più esaurientemente possibile gli orizzonti, seguendo rigorosamente l’ordine H1-H3-H2.
Si comincia descrivendo l’orizzonte del presente, concentrandosi su ciò che è prevalente oggi, ma che inevitabilmente non lo sarà più con il passare del tempo.
L’orizzonte del futuro è dedicato alla vera e propria immersione per visualizzare e descrivere il futuro desiderabile che si vuole vedere realizzato.
L’ultimo orizzonte da mappare è quello di transizione, ovvero quel futuro di medio termine che collega il presente alla visione desiderabile. Qui ci si concentra sulle innovazioni e sugli alleati che ci possono aiutare a traghettarci verso il futuro espresso nell’orizzonte precedente.
Il salto dal presente al futuro è fondamentale per evitare che la visione sia un mero prolungamento del presente.
Nella seconda fase dell'esercizio il gruppo di lavoro è aiutato a individuare attraverso una serie di domande strutturate i passaggi critici che possono trasformare la situazione attuale in quella desiderata (piano d'azione).
Le risposte a queste domande saranno lo scheletro su cui costruire la strategia da adottare.
Il Tre Orizzonti è stato utilizzato da -skopìa in diversi progetti, in quanto è un metodo che permette di visualizzare un futuro desiderabile e condiviso da un gruppo, da una comunità o da un’organizzazione e mettere in campo le azioni necessarie per far sì che questo futuro si possa realizzare.
Fonti bibliografiche
Poli, R. (2019), Lavorare con il futuro. Idee e strumenti per governare l'incertezza, Milano, Egea.
Sharpe, B. (2013) “The Patterning of Hope". Axminster, Triarchy Press
L'Anticipazione è un campo di ricerca che si concentra sui comportamenti anticipanti in cui i futuri entrano nel processo decisionale.
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